Irrigazione dell’olivo 

 

L’irrigazione permette agli olivi uno sviluppo vegetativo rapido nei primi anni di impianto, anticipa l’entrata in produzione, aumenta la resa e riduce o elimina l’alternanza produttiva.

 

Gli olivi sono coltivati in oltre 50 Paesi, principalmente nell’area del Mar Mediterraneo, su una superficie di circa 11,5 milioni di ettari. Ogni anno si producono circa 3,2 milioni di tonnellate di olio d’oliva e 2,8 milioni di tonnellate di olive da tavola, ma la produzione può variare notevolmente (fonte COI – Consiglio Oleicolo Internazionale con sede a Madrid). Questa variabilità è dovuta principalmente a condizioni climatiche sfavorevoli, come siccità e alte temperature durante la fioritura. Tempeste, grandine, venti forti e incendi, sempre più intensi a causa del cambiamento climatico, contribuiscono ulteriormente a queste fluttuazioni e minacciano la produzione.

 

La siccità, a seconda della sua durata, può colpire vari settori come agricoltura, selvicoltura, approvvigionamento idrico ed energetico. Il deficit di precipitazioni può protrarsi per mesi o stagioni, colpendo anche l’olivo con un triplo stress: alte temperature, carenza d’acqua ed elevata irradiazione luminosa. L’olivo ha una notevole capacità di resistere agli stress idrici, ma la traspirazione (la perdita di acqua sotto forma di vapore) nelle foglie può eccedere l’assorbimento dell’acqua da parte delle radici durante l’estate, indipendentemente dalle condizioni del suolo.

In caso di forte e prolungata siccità, la pianta protegge i complessi fotosintetici dall’ossidazione. Le foglie possono depigmentarsi e cadere, e la produzione dei frutti è ridotta. Tuttavia, l’olivo può recuperare bene se lo stress è di breve durata. Una estate siccitosa può arrestare entro una settimana la crescita dei germogli e dei frutti, e gli effetti dello stress idrico possono protrarsi per settimane.

 

Secondo MeteoSvizzera, al Sud delle Alpi i periodi senza precipitazioni sono più frequenti rispetto al Nord. Ogni due anni, periodi privi di precipitazioni possono durare oltre un mese. Ad esempio, nel periodo tra dicembre 1988 e febbraio 1989 a Lugano non ci sono state precipitazioni per 77 giorni consecutivi. Nel 2021, la media annuale delle precipitazioni in Ticino era di 1842 mm, ma la distribuzione è eterogenea, con solo 1200 mm nel Sottoceneri, in particolare nel Mendrisiotto. Nel 2022, la siccità ha ridotto le precipitazioni del 50% nel Mendrisiotto e del 30% nel resto del Ticino rispetto alla media.

I primi mesi del 2023 sono stati siccitosi, ma le precipitazioni sono aumentate a partire dalla primavera. Tra luglio e ottobre, le precipitazioni hanno superato le medie pluriennali, interrompendo una lunga serie di mesi secchi al Sud delle Alpi.

 

Queste condizioni richiedono l’irrigazione, anche in climi umidi. La variabilità nella disponibilità di acqua durante l’anno e l’aumento degli eventi climatici estremi sottolineano la necessità di valutare attentamente la produzione di olive. Studi comparativi su diverse cultivar in vari contesti di evapotraspirazione mostrano che livelli di irrigazione più bassi producono oli dal sapore più amaro e piccante, mentre livelli intermedi producono oli equilibrati e complessi. Livelli elevati di irrigazione, invece, producono oli più blandi.

Uno studio dell’Università delle Marche ha dimostrato che l’irrigazione di soccorso pari almeno al 35% del fabbisogno idrico stagionale può avere effetti positivi significativi sulla produzione di olive, specialmente durante gli anni di carica.

 

Quando irrigare?

 

La sensibilità dell’olivo alla carenza d’acqua varia a seconda dello stadio fenologico. Le fasi critiche sono la fioritura, l’allegagione, la crescita iniziale dell’oliva (fino a 5-7 settimane dopo la fioritura) e il periodo di inoliazione. Lo stress idrico iniziale si manifesta con una riduzione della crescita vegetativa, sbiadimento delle foglie, appassimento delle foglie in espansione e degli organi produttivi. Nei casi più gravi, si nota una riduzione della distanza tra i nodi del fusto, foglie piccole e ingiallite, ridotta allegagione e caduta delle foglie. La carenza di acqua durante la crescita delle olive riduce la dimensione dei frutti, mentre nelle olive prossime alla maturazione causa sintomi reversibili di appassimento.

 

Quanto irrigare?

 

La quantità di acqua da distribuire dipende dalla bassa evapotraspirazione dell’olivo, influenzata dalla posizione geografica e dalle condizioni climatiche. Ad esempio, in Toscana, la media tra maggio e settembre è di 20-40 litri per olivo. Probabilmente la media in Ticino dovrebbe è più bassa. La tendenza attuale è irrigare con poca acqua per massimizzare la produttività e risparmiare acqua. L’irrigazione ridotta mira a ridurre il consumo d’acqua, mantenere la produzione a livelli comparabili a quelli delle piante completamente irrigate e ottenere miglioramenti qualitativi dell’olio.

 

Per nuovi impianti con alberi di 2-5 anni, si consiglia di irrigare abbondantemente e regolarmente, aspettando che il terreno sia asciutto, evitando ristagni d’acqua e mantenendo il terreno pulito e libero da foglie.