Olio: vergine sì, extra forse!
RSI, Patti Chiari – 14 gennaio 2022
Tutto liscio come l’olio? Non proprio. Patti chiari vi svela i retroscena del prestigioso condimento
Vergine ed extra, due nomi che di solito leggiamo sulle bottiglie di olio di oliva. Ma prima di scriverli sull’etichetta, bisogna guadagnarseli!
Per essere un olio extravergine di oliva, infatti, il prodotto deve superare delle analisi chimiche e deve essere degustato da un panel di esperti che ne decreti l’assenza di difetti.
Ma sarà sempre così? Ogni volta che vediamo scritto extravergine sulla bottiglia possiamo andare sul sicuro?
Facciamo un passo indietro, nel 2016 Patti chiari aveva testato 12 oli extravergine di oliva acquistati nella grande distribuzione: ben 6 non avevamo passato la prova!
Nel 2022 la situazione sarà migliorata? Ripetiamo il test, in sei diversi supermercati acquistiamo 10 bottiglie di olio, tra loro nomi eccellenti come Monini, Bertolli e Filippo Berio. I prezzi delle bottiglie analizzate variavano dai 7 ai 40 franchi al litro. Ecco com’è andata.
Ma per i veri intenditori di olio, come lo chef Martin Dalsass, definito nientemeno che il papà dell’olio di oliva, un prodotto di qualità non può essere venduto a meno di 20 franchi al litro. Noi però sul mercato abbiamo trovato bottiglie a prezzi ancora più bassi, a partire dai 4 franchi e 80 centesimi. Prezzi bassi a scapito della qualità?
Ma come consumatori siamo in grado di riconoscere un olio di oliva extravergine di buona qualità da uno scadente? E da un olio contraffatto?
Ebbene, l’olio è uno dei prodotti più adulterati al mondo: vergine spacciato per extravergine, europeo venduto come italiano, quello di colza miscelato per trasformarsi come per magia in olio di oliva e, chi più ne ha più ne metta. Un business che ha attirato anche le organizzazioni malavitose.
Patti chiari svela tutti gli stratagemmi utilizzati per contraffare l’olio e gli intrugli che potremmo trovarci nel piatto. E ne discute in diretta con Tullia Gallina Toschi, commissaria scientifica del Consiglio oleicolo internazionale e, in collegamento dalla Calabria, con Gianfranco Scarfone, ex agente del Servizio repressioni frodi italiano.