Storia Associazione Amici dell’Olivo (AAO) | 2001 – 2021

L’origine dell’Associazione si deve all’iniziativa di Erico Besomi (1948-2013) che, alla fine degli anni Novanta, durante le sue escursioni nel villaggio di Gandria, constatava la decadenza del sentiero costeggiato da resti di antichi oliveti con piante in uno stato di quasi abbandono.
Animato dall’ideale di salvaguardare e far conoscere l’olivo nel nostro territorio, si è così prodigato per organizzarne il ripristino. Ha potuto iniziare l’impresa con l’ausilio di persone disoccupate messe a disposizione grazie ad un programma occupazionale.

Nel frattempo si era costituito il “Gruppo olivo”, ispirato dallo stesso Besomi e formato da appassionati come Claudio Tamborini e Giancarlo Bordoni; il gruppo poteva avvalersi della collaborazione della Fondazione della Svizzera italiana per la ricerca scientifica e gli studi universitari (F. SIRSSU) che prevedeva anche i lavori preparatori del sentiero didattico (denominato in seguito “Sentiero dell’olivo”). A questo proposito fu creato il Fondo per il sito naturalistico e archeologico di Gandria (Fondo SNAG). Sono quindi stati progettati e realizzati, tra il 1997 e 2001, grazie anche all’allora Municipio di Gandria, nuovi oliveti nelle zone Rozza, Campestri e Nusera con la messa a dimora di oltre un centinaio di piante. Il Fondo SNAG si occupava della gestione dell’oliveto di Gandria e coordinava gli studi sull’olivo quale tema principale di ricerca nell’ambito delle scienze naturali. Le soddisfazioni scaturite dal lavoro svolto assieme dal Gruppo Olivo, dal Fondo SNAG e dalla Fondazione SIRSSU avevano spronato i vari componenti a cercare una forma organizzativa che fungesse da ulteriore sostegno per i loro comuni intenti. Era chiaro a tutti che la tematica dell’olivicoltura nella zona prealpina dei laghi a sud della Svizzera meritava un rinnovato slancio, confermato dal costante e crescente interesse in quegli anni.

I membri del “Gruppo olivo”, durante una seduta di domenica 1° aprile 2001 nella sala dell’ex-Municipio di Castagnola, decidono così di costituirsi in Associazione con la denominazione “Amici dell’Olivo” per continuare a perseguire i propri scopi e, in particolare, la reintroduzione dell’olivo (Olea europaea L.) a sud della Svizzera.
Il primo comitato è composto da: Claudio Tamborini, presidente – Giancarlo Bordoni, vicepresidente – Stefania Bordoni, segretaria – Dores Navoni, cassiere – Rocco Lettieri, addetto stampa – Erico Besomi e Vittorio Delucchi, membri.

Intanto i lavori su terreni di proprietari privati, già iniziati prima del 2001 dal Fondo SNAG, vengono portati avanti dalla neo costituita Associazione Amici dell’Olivo che ha continuato a prodigarsi per la creazione dell’oliveto di Gandria, piantando alberi di olivi delle varietà Frantoio, Leccino, Pendolino e Maurino, su vecchie terrazze recuperate col ripristino dei muri a secco. Domenica 20 maggio 2001 è una data da ricordare. Infatti sono stati fatti i primi passi ufficiali con potenziali soci e “padrini” per la piantumazione di 73 piante di olivo a Gandria, in zona Nusera/Baldin. Diversi “padrini” avevano versato il contributo di CHF 500.00 (una tantum) per sostenere e allo stesso tempo permettere all’Associazione di far partire le iniziative.

Tra gli obiettivi dell’Associazione figurano, tra l’altro, la creazione e il mantenimento del Sentiero dell’olivo di Gandria, il posizionamento di tavole descrittive della storia dell’olivo e del processo di produzione, l’inserimento del percorso nell’ambito dell’offerta turistica cantonale; inoltre l’organizzazione di corsi di potatura, corsi di degustazione e campagne di informazioni sull’olio extra vergine d’oliva. Su alcuni appezzamenti scoscesi della zona, tra il 1999 e il 2009, sono state messe a dimora 422 piante di olivo occupando diversi terreni per una superficie complessiva di oltre 10’000 mq. Da alcuni anni la Città di Lugano, di cui Gandria è diventato quartiere nel 2012, si occupa regolarmente della manutenzione del Sentiero dell’olivo, considerato un fiore all’occhiello di sicura attrattiva turistica, ma anche apprezzata zona di svago per molti cittadini.

Inizialmente l’Associazione è stata guidata da Claudio Tamborini che resta in carica in qualità di presidente per 8 anni, fino al 2009; seguono i 10 anni di presidenza di Alessandro Coduri; dal maggio 2019 la presidenza è ripresa da Claudio Premoli che rimane in carica anche come segretario, funzione assunta già a partire dal 2011.
L’attività del comitato era mirata ad incontri di degustazione, corsi di potatura con la guida esperta dell’agronomo ing. Giandomenico Borelli, di qualche attività sporadica e di saltuari contatti con il Servizio fitosanitario cantonale per poter diffondere ai soci le informazioni riguardo le malattie e i trattamenti necessari per l’olivo.
L’assemblea ordinaria aveva un ritmo biennale alla presenza di pochissimi soci (p.es. a Sonvico nel 2009 erano presenti 12 soci su 40 iscritti; a Castelrotto nel 2007, 7 soci; a Sonvico nel 2005, 11 soci). Dopo i primi 8 anni di attività c’è stato un periodo di assestamento, caratterizzato da un numero molto limitato di soci attivi (ca. una ventina) che versavano la quota annuale di CHF 100.00 per poche attività. Aleggiava quindi sempre più la minaccia di una possibile chiusura rispettivamente liquidazione dell’Associazione. Il comitato era già nel frattempo in parte cambiato. E’ in questo frangente che, per merito di un nuovo ristretto gruppo di amici, incoraggiati dagli unici membri di comitato rimasti (Erico Besomi e Alessandro Coduri, membro dal 2005) vi è stato un rimpasto totale che ha portato nuova linfa e vigore e ha permesso di vincere la sfida della continuità.

A Gandria, l’assemblea del 3 dicembre 2011, presenti solo 8 soci su 27 iscritti, decide per la rinascita dell’Associazione, caldamente voluta dal presidente uscente Claudio Tamborini. Il mandato dell’assemblea al nuovo comitato era chiaro: o si riusciva a riattivare l’Associazione, oppure si chiudeva. Il nuovo comitato si riunisce così regolarmente 4/5 volte all’anno, gli statuti subiscono diverse modifiche, la tassa sociale viene ridotta con il preciso intento di incrementare il numero di soci, l’assemblea viene convocata annualmente, le conferenze e le degustazioni riprendono con vigore e le gite – con ritmo annuale – vengono organizzate in modo accurato con destinazioni orientate a regioni dove crescono piante d’olivo e dove si possa degustare e scoprire realtà legate all’olio d’oliva.
Anche i corsi di potatura, che stentavano a “decollare”, hanno cominciato ad avere sempre maggior successo.

Il comitato porta avanti l’Associazione con entusiasmo e motivazione, mantenendo fede agli scopi e dando l’opportunità agli interessati di seguire la nostra attività e di partecipare come meglio crede alle varie proposte.
Nel 2015 è stato ufficializzato il “Frantoio di Sonvico” proprietà di Ennio Bianchi che la nostra Associazione ha aiutato e consigliato permettendogli di ottenere la necessaria autorizzazione.
Nel 2018-2019 e nel 2020-2021 AAO si è fatta promotrice della piantumazione di nuovi alberi di olivo. Ben oltre 400 piante sono state piantate da soci e simpatizzanti segno questo di cresciuto interesse per questa coltura.
A cavallo tra 2020 e 2021, l’Associazione ha intrapreso il primo censimento delle piante di olivo in Ticino. I primi risultati sono incoraggianti e si intende continuare aggiornando costantemente i dati.

Oggi l’AAO conta oltre 250 soci ed è ben radicata e conosciuta sia nel Canton Ticino che nelle regioni limitrofe grazie ad una maggior visibilità offerta dalla presenza alla RSI/L’Ora della Terra, dalla collaborazione con il Servizio fitosanitario cantonale, col settimanale L’Agricoltore Ticinese e con altre associazioni. Notiamo anche un crescente interesse di giornalisti di oltre Gottardo.

Da notare che l’UNESCO ha designato da poco il 26 novembre di ogni anno come “Giornata Mondiale dell’Olivo”. L’obiettivo è quello di proteggere l’albero dell’olivo promuovendo nello stesso tempo la qualità dell’ambiente.